Abainesh è una donna etiope di 53 anni della regione del Tigray, che abita in Italia da 32 anni. È arrivata in Italia, a Roma, nel quartiere popolare di Centocelle quando aveva 19 anni e ha iniziato a fare da babysitter a casa della sua prima datrice di lavoro, che non riuscendo a pronunciare il suo nome, ha iniziato a chiamarla “Elena”. È così che ha continuato a farsi chiamare, rinunciando al suo vero nome per presentarsi più facilmente agli occidentali. 7 anni dopo essere arrivata in Italia, è nato suo figlio Nahom e lei ha cambiato lavoro iniziando a fare le pulizie nelle case delle persone. “Centocelle è un mio altro paese” è cosi che Abainesh descrive il quartiere dove è diventata adulta. Non si è mai sentita veramente “una straniera” anche grazie alle tantissime persone non italiane che abitano nel quartiere e che si aiutano le une con le altre. Parlando della sua comunità, la descrive come un luogo sicuro di aggregazione dove è forte la volontà di stare insieme ed aiutarsi. Il sabato è il giorno del caffè che non è un semplice gesto, ma diventa quasi un rituale sacro: le persone si riuniscono nelle case, mettono la musica e ballano insieme. Gli piace in generale fare festa, “i matrimoni sono come quelli napoletani.” La domenica invece è il giorno di preghiera, Abainesh è cristiana ortodossa e si riunisce con gli altri credenti nella Chiesa ortodossa in Via Cavour. Credono nel Dio cristiano ma “una versione un po’ più severa”. Il Natale ortodosso non coincide con quello cattolico, si festeggia il 7 Gennaio e viene preceduto da un mese di dieta vegana. Il 6 Gennaio ci si riunisce nella chiesa fino alle prime luci del mattino e poi le persone accolgono nella propria casa tutti coloro che non hanno da chi andare e/o che sono arrivati da poco in Italia in modo da non lasciare nessuno da solo. Da poco Abainesh ha avuto una casa popolare al Tufello, dovendosi spostare da Centocelle dove però torna ogni giorno a lavorare. Sogna di lasciare il suo lavoro come donna delle pulizie che sta diventando sempre più logorante fisicamente, di aprire un market di prodotti etiopi e di ricominciare a presentarsi con il suo nome.